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Il collettivo creativo Figlie di Nettuno della Stazione Zoologica Anton Dohrn presenta il nuovo Extended play (EP) intitolato MICROCOSMO, una raccolta di quattro brani che esplora il profondo legame tra l’uomo e l’oceano. Ogni traccia è un piccolo universo sonoro, un microcosmo di emozioni, di riflessioni poetiche e di consapevolezza ecologica.

Il brano di apertura, GOCCE DI MARE, racconta in chiave poetica l’atto di immergersi nel mare, tra riferimenti artistici e letterari moderni, dal rapporto tra il sangue umano e il mare primordiale di Calvino, fino alla visione di Battiato dell’uomo che torna a essere acqua.

LA MIA STORIA (NATURALE) prende spunto da episodi storici e culturali, come la caccia alla balena ottocentesca e le vicende delle Ama, pescatrici tradizionali giapponesi, per esplorare la controversa relazione utilitaristica e spirituale tra l’uomo e gli organismi marini. Il brano include vocalizzi di Orcinus orca, per concessione del Dr. Francesco Caruso (CAPE – SZN).

Il terzo brano, MICROCOSMO (LA RETE DELLA VITA), si ispira alla teoria della simbiogenesi e celebra la coevoluzione e le relazioni cooperative tra gli esseri viventi, richiamando il celebre saggio di Lynn Margulis e il concetto di “rete della vita” di Fritjof Capra.

Infine, FIGLIE DI NETTUNO 64 BARS propone un flusso di coscienza rap senza parti cantate, raccontando il valore della biodiversità e della coscienza ecologica attraverso un linguaggio informale e ricco di metafore.

Autori ed esecutori dei brani inclusi in MICROCOSMO sono Domenico D’Alelio e Fabio Orza, con gli pseudonimi Doc Domi e Fabio Musta, quest’ultimo responsabile anche della registrazione e del mastering dell’opera. La cover di MICROCOSMO è tratta da un'opera di Noemi Frezza.

MICROCOSMO è ispirato ai temi e alle musiche del podcast Figlie di Nettuno, a cura di Domenico D'Alelio, Emanuela Dattolo e Marco Signore, e disponibile su Spotify e fa parte dello spettacolo teatrale "Figlie di Nettuno Live. Storie di mare e di scienza".

Il progetto multimediale Figlie di Nettuno è una produzione della Stazione Zoologica Anton Dohrn e del National Biodiversity Future Center, Centro nazionale di ricerca e innovazione dedicato alla biodiversità, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con fondi dell'Unione Europea - NextGenerationEU.

E' possibile ascoltare gratuitamente l'EP MICROCOSMO al seguente link: https://soundcloud.com/figlie_di_nettuno/sets/microcosmo-ep

 

microcosmo ep cover

Via libera ai finanziamenti del terzo bando del Fondo Italiano per la Scienza (FIS 3), il programma nazionale che sostiene la ricerca di base più innovativa.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato le graduatorie: tra le oltre 5.000 candidature valutate, sono stati 326 i progetti di eccellenza finanziati, per un investimento complessivo superiore a 432 milioni di euro.

Lo stanziamento complessivo destinato a 20 progetti risultati vincitori rispettivamente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (15), dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (2), dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (2) e della Stazione Zoologica ‘Anton Dohrn’ (1) ammonta a 27.592.839,43 euro, è distribuito nei macrosettori Life science, Physical sciences and engineering e Social science and humanities.

Nello specifico, al CNR, lo stanziamento totale di 20.763.681,27 euro è destinato per il settore Life science con un finanziamento di 7.113.667,20 euro, per il macrosettore Physical sciences and engineering 10.290.218,47 euro e 3.359.795,60 euro per il settore Social science and humanities.

Per quanto riguarda lo stadio di carriera dei vincitori del Consiglio Nazionale delle Ricerche, 7.843.536,27 euro finanziano sette progetti presentati da ricercatori emergenti nella categoria Starting grant; 7.500.339 euro sostengono cinque progetti di studiosi in carriera inclusi nella categoria Consolidator grant; infine 5.419.806 euro sono stati assegnati a tre progetti proposti da ricercatori affermati, i cosiddetti Advanced grant.

Per l’Istituto Nazionale di Astrofisica lo stanziamento di 2.633.860,40 euro è destinato al settore Physical Sciences and Engineering.

Relativamente allo stadio di carriera dei vincitori, 1.160.354 euro finanziano un progetto presentato da ricercatori emergenti nella categoria Starting grant; 1.473.506,40 euro sostiene un progetto di studiosi in carriera inclusi nella categoria Consolidator grant.

All’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale andranno 2.404.303,76 euro destinati al macrosettore Physical Sciences and Engineering e finanzieranno due progetti presentati da ricercatori emergenti nella categoria Starting grant.

La Stazione Zoologica ‘Anton Dohrn’ riceverà di 1.790.994 euro per il settore Life Science finanziando così un progetto proposto da ricercatori affermati, i cosiddetti Advanced grant.

I ricercatori sono il cuore pulsante di questo sistema. Il loro lavoro è fondamentale, genera conoscenza, apre nuove frontiere, crea opportunità per le generazioni future. La ricerca italiana è competitiva e capace di confrontarsi con i migliori standard mondiali, dentro una visione che guarda all'Europa e alla cooperazione internazionale”. Così il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. “Il FIS 3, che quest'anno ha garantito un finanziamento eccezionale, si accompagna a una strategia più complessiva. Con la legge di Bilancio garantiamo continuità e stabilità alle risorse – continua il Ministro - Il nuovo Fondo unico per la ricerca offre certezze: criteri trasparenti, bandi pubblicati entro il 30 aprile e risorse definite. Nel 2025 parliamo di 460 milioni di euro, a cui si aggiungono 150 milioni destinati ai PRIN, ora bandi annuali con dotazione minima garantita. Il bando FIS 3 si inserisce in questa strategia complessiva di rafforzamento del sistema della ricerca. Congratulazioni ai ricercatori che hanno ottenuto il finanziamento nell’ambito del Fondo Italiano della Scienza. Questo è un passo decisivo per dare alla ricerca italiana il tempo, gli strumenti e la stabilità necessari per generare innovazione e futuro."

“I risultati ottenuti dal CNR nel bando FIS3 confermano il valore e la solidità della nostra comunità scientifica già dimostrato con i bandi ERC. I progetti finanziati coprono tutti i settori strategici e testimoniano la capacità dei nostri ricercatori e delle nostre ricercatrici di proporre idee innovative e competitive”, ha dichiarato il Presidente del CNR, Andrea Lenzi. “Questi risultati premiano la qualità della ricerca dei nostri istituti e rafforzano il ruolo del CNR come attore e garante della ricerca pubblica, al servizio dello sviluppo scientifico e tecnologico del Paese”.

Il Fondo Italiano per la Scienza si conferma uno strumento essenziale per rafforzare la competitività della ricerca italiana” – dichiara Nicola Casagli, Presidente dell’OGS. – “Per il nostro Istituto, l’assegnazione di due Starting Grant è un risultato significativo: valorizza l’eccellenza delle nostre linee scientifiche e investe sul talento di giovani ricercatrici e ricercatori all’inizio della loro carriera. Le ricerche che verranno sviluppate – dedicate allo studio dei processi oceanici profondi e all’analisi dei rischi naturali in territori fragili – affrontano temi centrali per comprendere e gestire le dinamiche che caratterizzeranno il futuro del nostro pianeta. Questo traguardo conferma la capacità dell’OGS di attrarre risorse competitive e di contribuire con solide competenze alla crescita della comunità scientifica nazionale e internazionale”.

"La Stazione Zoologica Anton Dohrn è orgogliosa per aver ricevuto per la prima volta questo importante finanziamento per una sua ricercatrice. La risorsa economica messa a disposizione consentirà di perseguire una ricerca su come la larva del riccio di mare si sviluppi nell’animale adulto: uno dei processi fondamentali della biologia" dichiara Roberto Bassi, Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn "Questo riconoscimento è frutto di ricerche che la dott.ssa Arnone ha svolto per anni nel Dipartimento di Biologia ed Evoluzione degli Organismi Marini di cui è appena diventata la direttrice. Una conferma che il nuovo corso avviato nell’Istituto è affidato a ricercatori brillanti ed esperti. La ricerca scientifica ha come fine ultimo il miglioramento delle conoscenze e allo sviluppo di applicazioni pratiche e servizi; un processo che funziona solo se basato su una eccellente ricerca di base, una storica missione dell’istituto fin dai tempi della sua fondazione nel 1872. Il successo di oggi ci conferma che siamo sulla buona strada”.

"Il Fondo Italiano per la Scienza finanzia nel nostro Istituto ricerche che coinvolgono la formazione e lo sviluppo di sistemi di galassie molto più grandi della nostra Via Lattea” dice Roberto Ragazzoni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. "Sono problemi formidabili che richiedono infrastrutture osservative e di calcolo che sfidano le nostre conoscenze e che contribuiscono a spingere lo sviluppo e l’innovazione”.

Il Ministero ha già previsto per il prossimo biennio la quarta edizione del bando FIS con una dotazione finanziaria che rafforzerà ulteriormente l’impegno a sostegno della ricerca di base.

Pubblicato sulla rivista BMC Environmental Microbiome lo studio dei ricercatori dell’Ischia Marine Centre della Stazione Zoologica Anton Dohrn

Le ondate di calore marine non risparmiano nessuno, nemmeno le spugne, organismi noti per la loro resistenza e stabilità ecologica. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn e appena pubblicato sulla rivista BMC Environmental Microbiome. La ricerca, realizzata sull’isola d’Ischia dal team dell’Ischia Marine Centre nell’ambito del progetto NBFC-PNRR, rivela come le elevate temperature possano alterare profondamente il microbioma associato alle spugne, con conseguenze anche letali.

Le spugne – organismi antichissimi e privi di veri organi – ospitano al loro interno una ricchissima comunità microbica che può arrivare a rappresentare fino al 50% del loro volume. Questi simbionti svolgono funzioni vitali: supportano la crescita, difendono l’organismo, regolano il metabolismo. Per questo le spugne sono considerate modelli ideali per studiare l’olobionte, l’unità ecologica formata da un organismo e dalla sua comunità microbica associata.

Al centro dello studio, una delle specie più comuni del Mediterraneo: Petrosia ficiformis. Durante un’immersione scientifica nella grotta semisommersa di Punta Vico, i ricercatori Laura Núñez-Pons, Luigi Maria Cusano, Antonia Chiarore, Alice Mirasole, Núria Teixidó, Jana Efremova e Valerio Mazzella hanno osservato una situazione insolita: dopo un’ondata di caldo marino, alcuni individui di P. ficiformis mostravano ampie lesioni necrotiche, mentre altri apparivano perfettamente sani.

Per capire cosa stesse accadendo, il team ha raccolto campioni sia dagli individui malati sia da quelli in buone condizioni. È seguito un lavoro meticoloso di estrazione del DNA, sequenziamento e analisi del microbioma di ciascun campione, con l’obiettivo di individuare differenze nella composizione microbica.

Il verdetto è stato netto: le spugne colpite presentano un microbioma completamente alterato, con la scomparsa quasi totale dei simbionti tipici della specie e la loro sostituzione con batteri opportunisti, non simbiotici. Una disbiosi severa che in molti casi porta alla morte dell’organismo.

Lo studio dimostra come gli effetti del cambiamento climatico possano colpire anche organismi considerati robusti. Tuttavia, c’è un segnale di speranza: gli individui che riescono a trattenere i loro simbionti chiave – i cosiddetti keystone taxa – mantengono l’equilibrio interno e mostrano una maggiore resilienza allo stress termico. Nelle spugne sane, infatti, queste specie microbiche cruciali preservano la funzionalità del sistema, evitando il collasso delle interazioni che sostengono l’olobionte.

Una ricerca che mette in luce, ancora una volta, quanto la salute del mare sia strettamente legata ai delicati equilibri tra organismi e microbiomi, oggi sempre più minacciati dall’aumento delle temperature.

Per approfondire: https://link.springer.com/article/10.1186/s40793-025-00830-2

 

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Figura 1) Riassunto grafico dei risultati del lavoro. A sinistra le immagini delle spugne che presentano evidenti segni di necrosi. In alto al centro grafico delle temperature durante l’ondata di calore del 2022. Al centro: istogrammi tassonomici che illustrano la diversità microbica delle spugne sane, comparata con quella delle spugne colpite dall’ondata di calore. In basso al centro e a destra rispettivamente: analisi delle componenti principali e analisi della disbisiosi delle spugne sane in comparazione a quelle colpite dall’ondata di calore.

SIGLATA LA CONVENZIONE QUADRO PER RICERCA, FORMAZIONE E INNOVAZIONE IN AMBITO MARINO

Il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea (PNS) e la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli hanno firmato una Convenzione Quadro che sancisce l’avvio di una collaborazione stabile e di lungo periodo nel campo della ricerca scientifica, della formazione specialistica e della terza missione. L’accordo nasce con l’obiettivo di rafforzare lo sviluppo delle scienze del mare, promuovere nuove sinergie e mettere in rete le infrastrutture scientifiche dei due enti per affrontare insieme le sfide emergenti dell’ambiente e delle tecnologie subacquee.

Il PNS (https://www.pnsitalia.com/), pensato e voluto dal Ministro della Difesa Guido Crosetto che l’ha inaugurato il 12 dicembre 2023, nasce come catalizzatore del cluster subacqueo nazionale — istituzioni, industria, start-up, mondo accademico e centri di ricerca — per creare un ecosistema virtuoso capace di valorizzare la capacità di innovazione e la sovranità tecnologica della filiera subacquea nazionale.

La Convenzione Quadro stabilisce il quadro entro cui nasceranno progetti condivisi, regolati da specifiche convenzioni operative che definiranno nel dettaglio attività, responsabilità, risorse, gestione dei risultati e proprietà intellettuale. Grazie a questo nuovo assetto, SZN e PNS potranno avviare programmi congiunti di ricerca applicata, attività formative per tecnici e ricercatori, campagne scientifiche e iniziative di divulgazione rivolte al pubblico e alle comunità territoriali.

L’intesa apre inoltre la possibilità di condividere infrastrutture strategiche, creando un sistema integrato in grado di attrarre competenze, sostenere nuovi talenti e accelerare l’innovazione scientifica nel campo delle scienze marine.

A firmare l’accordo sono stati l’Ammiraglio di Squadra Giuseppe Berutti Bergotto, Presidente del Comitato di Direzione Strategica del Polo Nazionale della Dimensione Subacquea, e il Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Prof. Roberto Bassi.

 

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L’Ing. Annibale Cutrona, Ninì ci ha lasciato L’Amico sincero della comunità italiana di ricercatori delle scienze del mare lascia un vuoto incolmabile non solo e non tanto per le sue immense capacità manageriali quanto per suo profilo umano. Un amico sincero di chiunque ha avuto il privilegio di conoscerlo. Ho incontrato Ninì, per la prima volta in Cile nel 1991 durante le spedizioni scientifiche nello stretto di Magellano. Il suo garbo, la sua generosità, la sua invidiabile capacità di trasferire serenità nei rapporti umani mi colpì e nacque un’amicizia che ieri, 10 dicembre 2025 si è spenta. Resta indelebile una consuetudine di profondo affetto e stima che ha coinvolto anche le nostre famiglie.

La sua prima esperienza professionale iniziò in Costa Rica nell’ambito di un programma dell’Istituto per la Cooperazione Universitaria ideato dal Prof. Francesco Faranda con il quale collaborò per molti anni diventando il Direttore dell’Eula Cile.

Alla fine del 1999 Ninì rientrò Italia e fu artefice, con un gruppo di brillanti giovani calabresi di una di una esperienza straordinaria di cooperazione nella veste di Direttore della Cooperativa Nautilus.

Nel 2001 il Prof. Faranda chiamò Nini alla Direzione del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CoNISMa).

Afferirono in una prima fase 23 Università, attualmente sono 36. Il connubio professionale e umano tra Ninì e il Prof. Faranda ha portato il CoNISMa a livelli impensabili con l’acquisizione di centinaia di progetti nazionali ed internazionali e della costruzione di una nave oceanografica, l’Università che hanno contribuito alla formazione di centinaia di giovani ricercatori. La lungimiranza del Prof. Faranda e le capacità manageriali di Annibale Cutrona hanno condotto il CoNISMa ad avere eccellenti rapporti anche con gli Enti Pubblici di Ricerca Nazionali ad iniziare dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn. Fui artefice di un incontro tra il Prof. Gaetano Salvatore del Prof. Francesco Faranda.

Il mio pensiero va anche a Ninì, come straordinario compagno di vita di Lourdes la sua splendida moglie e di padre attento e premuroso di due straordinarie ragazze, Rosio e Floria, che lo hanno sostenuto, fino ad ieri, in questa ultima battaglia.

 

Vincenzo Saggiomo,

il Consiglio di Amministrazione SZN ed i ricercatori tutti.

Da oggi, 9 dicembre, al Museo Darwin-Dohrn di Napoli, per celebrare i quattro anni dalla sua apertura

In occasione del quarto compleanno del Museo Darwin-Dohrn, la Stazione Zoologica Anton Dohrn inaugura Veleni d’aMare, una mostra scientifica dedicata agli organismi marini velenosi e agli straordinari adattamenti evolutivi che hanno permesso loro di sviluppare complessi e affascinanti sistemi di difesa e attacco.

L’apertura ufficiale si è tenuta oggi, martedì 9 dicembre, alla presenza di autorità, rappresentanti del mondo universitario e museale e degli studenti dell’Istituto Statale Bernini De Sanctis, del Liceo Classico Statale Vittorio Emanuele II - Garibaldi e dell'ICS Ferdinando Russo-Blue Schools. All’evento inaugurale sono intervenuti: Roberto Bassi, Presidente SZN; Roberto Di Lauro, Presidente Fondazione Dohrn; Claudia Gili, Direttore del Dipartimento CAPE; le curatrici scientifiche Maria Vittoria Modica e Serena Leone; il divulgatore scientifico Marco Signore.

foto 2 1Il percorso espositivo

La mostra, finanziata con fondi PNRR (Spoke 7 del NBFC) e curata da Maria Vittoria Modica e Serena Leone della Stazione Zoologica Anton Dohrn, accompagna il visitatore in un itinerario ricco di contenuti e suggestioni.

La mostra comprende 7 teche, circa 30 reperti in liquido e a secco provenienti dalle collezioni storiche della Stazione Anton Dohrn, dall’Università Sapienza di Roma e dal Museo di Zoologia della Federico II, pannelli bilingue, curatissimi modelli in resina di organismi marini velenosi e contenuti multimediali.

Il viaggio parte dalle basi: cosa significa “tossico”? Cosa significa “velenoso”? Una distinzione apparentemente semplice ma fondamentale per dare senso all’intero racconto.

Da lì, come in un’immersione progressiva tra le profondità del Mediterraneo e degli oceani del mondo, il percorso conduce tra meduse dai tentacoli urticanti, molluschi dotati di micidiali arpioni, pesci armati di spine velenose e serpenti marini con apparati veleniferi che rappresentano veri capolavori dell’evoluzione. Reperti originali, modelli, illustrazioni e video mostrano come la natura abbia saputo essere al tempo stesso creativa e implacabile nel perfezionare le strategie di caccia e sopravvivenza di questi animali.

Ma Veleni d’aMare non è una mostra sul pericolo: è una mostra sulla conoscenza.
I veleni animali sono infatti non solo una minaccia, ma una sorgente di innovazioni tecnologiche e scientifiche. Grazie alle moderne tecniche di genomica e proteomica, dallo studio delle tossine nascono nuovi antidoti, terapie innovative e perfino applicazioni cosmetiche. Capire come funzionano i veleni significa aprire nuove prospettive per la salute ed il benessere umano e, al tempo stesso, comprendere meglio la storia evolutiva della vita sulla Terra.

Il percorso – pensato per studenti, famiglie e appassionati di ogni età – si integra perfettamente con la missione del Museo Darwin-Dohrn, dedicato agli adattamenti e alle strategie evolutive che modellano la biodiversità marina.

Le curatrici della mostra Maria Vittoria Modica e Serena Leone affermano: “Con lo studio dei veleni abbiamo la possibilità di guardare la biodiversità da un angolo diverso, nella sua componente chimica, che si integra con le dinamiche ecologiche ed evolutive. Il processo di ottimizzazione condotto dalla natura in milioni di anni di evoluzione rende i veleni animali un tesoro prezioso da esplorare anche per le sue potenziali applicazioni. Un motivo in più per tutelare la biodiversità marina e non solo.”

Roberto Bassi, Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, dichiara: “Con Veleni d’aMare celebriamo non solo il quarto anniversario del Museo Darwin-Dohrn, ma anche la capacità della ricerca scientifica di trasformare la curiosità in conoscenza. Questa mostra offre uno sguardo inedito sulla complessità degli organismi marini e sui loro straordinari adattamenti, ricordandoci quanto sia urgente proteggere gli ecosistemi che li ospitano. La Stazione Zoologica continua a investire nell’innovazione e nella divulgazione e per portare il mare sempre più vicino ai cittadini e alle nuove generazioni.”

Claudia Gili, Direttore del Dipartimento Conservazione Animali Marini e Public Engagement (CAPE), spiega: “Il valore di questa mostra sta nella sua capacità di unire meraviglia, rigore scientifico e consapevolezza. Comprendere come funzionano i veleni animali significa comprendere l’evoluzione, le relazioni ecologiche e opportunità per la ricerca biomedica. Il nostro impegno per la conservazione passa anche attraverso percorsi espositivi come questo, che coinvolgono il pubblico e lo invitano a guardare alla biodiversità marina con occhi nuovi, più attenti e consapevoli.”

Per tutta la durata dell’esposizione, il Museo proporrà un programma di appuntamenti dedicati al tema dei veleni, tra scienza, storia e filosofia.

 

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La scomparsa di Serena Fonda, già Professore dell’Università di Trieste e membro del Consiglio di Amministrazione della Stazione Zoologica Anton Dohrn, lascia un vuoto profondo nella comunità scientifica italiana e in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla.
 
Nel corso della sua carriera ha saputo coniugare visione istituzionale e una straordinaria statura umana. Il suo percorso accademico, costruito con dedizione e coerenza, e il ruolo di responsabilità ricoperto all’interno della Stazione Zoologica testimoniano una vita spesa al servizio della ricerca e delle istituzioni, sempre con discrezione, competenza e senso del dovere.
 
Serena è stata anche, e soprattutto, un modello per tante giovani ricercatrici: una donna capace di dimostrare che la carriera scientifica può convivere con la gentilezza, il rispetto e l’ascolto. Con il suo esempio ha mostrato che si possono ricoprire ruoli scientifici rilevanti rimanendo profondamente umani.
 
Per gli studenti, per i colleghi e per tutto il personale della SZN è stata un riferimento sicuro, una presenza leale e affidabile, per tutti una persona di rara integrità.
 
Resta oggi la sua eredità più autentica: l’esempio di una scienziata capace, di una donna libera, di una docente che ha saputo formare non solo menti, ma anche coscienze.
 
Alla sua famiglia e ai suoi affetti va il pensiero commosso di un’intera comunità che non la dimenticherà.
 
Roberto Danovaro, 
il Consiglio di Amministrazione SZN ed i ricercatori tutti.

Problems of Growth
Nineteenth Ischia Summer School on the History of the Life Sciences
Biblioteca Antoniana, Ischia, Italy, 28 June – 5 July 2026

Applications are invited for this week-long summer school, which provides advanced training in history of the life sciences through lectures, seminars and discussions in a historically rich and naturally beautiful setting. The theme for 2026 is 'Problems of Growth’. The deadline is Friday 27 February 2026.

Organizers: Christiane Groeben (Naples, local organizer), Nick Hopwood (Cambridge), Erika L. Milam (Princeton), Staffan Müller-Wille (Cambridge) and the Stazione Zoologica Anton Dohrn

Confirmed faculty: Daryn Lehoux (Queen’s, Canada), Dániel Margócsy (Cambridge), He Bian (Princeton), Patrick Anthony (Uppsala), Alison Bashford (UNSW), Hannah Landecker (UCLA), Edna Suárez-Díaz (UNAM), Sabina Leonelli (TU München)

For funding we are most grateful to Cambridge HPS, Cambridge Intesa Sanpaolo Fund, George Loudon, Stazione Zoologica Anton Dohrn, Dohrn Foundation, Science History Institute, Centro Etnografico delle Isole Campane, Center on Science and Technology at Princeton University and the Italian Society for the History of Science.

 More information: <http://ischiasummerschool.org/>

summer school

Avviso di consultazione pubblica per la presentazione di osservazioni e/o proposte per l’aggiornamento della Sezione “Rischi corruttivi e trasparenza” del Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2026 – 2028

Scadenza ore 12.00 del 18.12.2025

Avviso

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