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Bioengineering microalgae for their application as green cell factories
Microalgae are capable of efficiently converting inorganic CO2 with the help of sunlight energy and water splitting into organic biomass, which is composed of energy-rich carbon-based compounds. With this ability, microalgae have the potential to serve as “green cell factories” for bio-industries by bioengineering the direct catalysis of production processes for fine or bulk chemicals. However, in order to compete with heterotrophic bacteria systems in industrial biotechnology, bottlenecks such as limitations in photosynthesis, carbon fixation, and carbon partitioning towards the products of interest, as well as the availability of powerful molecular tools for the generation of mutants with enhanced efficiency as green cell factories have to be overcome. New achievements and insights into the design of synthetic constructs for efficient gene/protein expression and pathway engineering, performed with the microalga Chlamydomonas reinhardtii for the efficient synthesis of a variety of carbon-based products, will be presented with a specific focus on diterpenes and pigments.
IL POLO NAZIONALE DELLA DIMENSIONE SUBACQUEA TRA INNOVAZIONE, SICUREZZA E SVILUPPO PER IL FUTURO DEL PAESE
Tecnologia, ricerca e imprese per esplorare gli abissi ancora sconosciuti. A Napoli il confronto tra istituzioni, scienza e industria: 50 milioni per le PMI del Sud nel settore subacqueo
Oltre l’80% del fondo marino è inesplorato e solo il 2% di quello abissale è stato mappato con precisione. Quello dell’underwater è un settore cruciale per l’autonomia tecnologica del nostro Paese. Basti pensare che il 99% delle telecomunicazioni digitali viaggia attraverso dorsali marine, con 552 cavi sottomarini per un totale di 1,4 milioni di chilometri. Risulta essenziale ridurre la dipendenza dalle tecnologie estere e sviluppare soluzioni nazionali per garantire la sicurezza e l’innovazione del settore.
Sono i temi di cui si è discusso il 12 maggio 2025 nel corso dell’evento “Il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea, promotore di innovazione tecnologica e opportunità per PMI, Centri di Ricerca e Università”, organizzato dal Polo Nazionale della dimensione Subacquea (PNS) in collaborazione con la Stazione Zoologica Anton Dohrn, tenutosi presso il Museo Darwin-Dohrn.
Rappresentanti istituzionali, esperti del settore e protagonisti dell’ecosistema industriale e della ricerca si sono confrontati sul ruolo strategico rivestito dalla dimensione subacquea e sul suo futuro, promuovendo un approccio integrato tra ricerca scientifica, innovazione tecnologica e sviluppo industriale.
Al centro il coinvolgimento delle PMI, soprattutto quelle del sud Italia. Durante l’incontro, in particolare, sono stati illustrati i bandi di ricerca, per un volume economico di 50 milioni di euro (di cui il 50% in co-finanziamento), che saranno emanati dal PNS entro fine mese. Un’occasione concreta per sostenere l’innovazione tecnologica in un settore strategico per la sicurezza, la sostenibilità e la competitività nazionale.
“Questo appuntamento – spiega Valeria Fascione, assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania – è fortemente strategico per il nostro territorio. Il PNS arriva a Napoli e presenta le linee di un importante programma che vede coinvolti diversi Ministeri, università, Centri di Ricerca, grandi aziende, ma anche startup e Pmi, insieme per sviluppare le nuove frontiere della subacquea. Tante opportunità in ambiti diversi, dall’energia marina, alle scienze della vita, ai nuovi nutrimenti che vengono dalla risorsa mare, ma anche connettività. Come Regione Campania siamo pronti a dare il nostro contributo per far sì che questo progetto nazionale venga arricchito dalle realtà del territorio.”
“Oggi siamo qui per offrire un prezioso supporto a questa importante realtà - sottolinea Massimo Cavaliere, Direttore Generale della Stazione Zoologica e Coordinatore del sotto-comitato per le traiettorie tecnologiche del PNS – “C’è una rete locale di competenze che ruota attorno ad aziende, Università, enti di ricerca che è necessario intercettare e coinvolgere nei progetti strategici che il Polo sta portando avanti. Come Stazione Zoologica ci impegneremo per raggiungere questo risultato, nella consapevolezza che lo sviluppo dell’under water sia strategico non solo nel mondo della ricerca ma a tutti i livelli”.
Il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea, istituito nel dicembre del 2023 e inaugurato presso le strutture del Centro di Supporto e Sperimentazione Navale della Marina Militare con sede a La Spezia, rappresenta un innovativo modello di “Sistema Paese”, pensato per mettere in rete le migliori competenze italiane – pubbliche e private – nel campo della tecnologia e dell’esplorazione subacquea. Il Polo promuove ricerca tecnico-scientifica, armonizzazione normativa, sperimentazione e cooperazione, coinvolgendo istituzioni, Marina Militare, università, centri di ricerca, grandi aziende, PMI e start-up. Il suo modello di governance multilivello, a forte vocazione interministeriale ed interdisciplinare, mira alla valorizzazione strategica della dimensione subacquea dell’Italia sia a livello nazionale che internazionale.
“Oggi conosciamo meglio la superficie della Luna, di Marte e di Giove rispetto ai fondali marini ed ancora più per quelli abissali – afferma l’Amm. Isp. Cristiano NERVI, Direttore della Struttura Operativa PNS – Il che ci dovrebbe fare riflettere. Il Polo Nazionale della dimensione Subacquea è nato per sviluppare le tecnologie che servono alla nazione per operare sott’acqua. Significa poter difendere le infrastrutture strategiche e accedere a risorse attualmente non raggiungibili perché celate negli abissi. In questo contesto svolgono un ruolo fondamentale le Piccole Medie Imprese, soprattutto del Mezzogiorno, che vorremmo coinvolgere in questo progetto per fornire un prezioso contributo tecnologico al Polo Nazionale”.
Per l’Amm. Sq. Salvatore VITIELLO, Comandante del Comando Logistico e del Presidio Marina Militare di Napoli: “Il Comando Logistico che ho l’onore di rappresentare, ha sempre supportato la Stazione Zoologica di Napoli, sia in termini logistici, sia condividendo diverse iniziative, anche grazie ad accordi di collaborazione che oggi si stanno arricchendo di nuovi dettagli per valorizzare sempre di più la risorsa mare in tutte le sue dimensioni: scientifica, ambientale e culturale. Napoli, crocevia millenario di culture, dove tradizione e modernità si intrecciano, offre un contesto unico per approfondire il tema della dimensione subacquea che rappresenta, oggi più che mai, un dominio cruciale per la sicurezza, la sovranità e la prosperità del nostro Paese”.
La dimensione subacquea non è solo tecnologia e sicurezza, ma è anche conoscenza. In questo contesto, la Stazione Zoologica Anton Dohrn si conferma all’avanguardia. L’Istituto, infatti, si è dotato di nuove infrastrutture per l’esplorazione del Mar Mediterraneo. Tra queste, il batiscafo Triton 3300/3 MKII, capace di ospitare un pilota e due ricercatori e portarli fino ad una profondità di 1000 metri, e il veicolo autonomo subacqueo (AUV) Kongsberg Hugin 3000, un sofisticato siluro lungo cinque metri, capace di operare fino a 3000 metri di profondità, contribuendo a fare di SZN un hub di eccellenza
L’acquisto dei veicoli è avvenuto grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e svolgeranno un ruolo fondamentale nell’ambito del progetto EMBRC-UP - coordinato da Massimo Cavaliere, direttore generale della stazione Anton Dohrn- che ha per scopo il rafforzamento delle infrastrutture di ricerca esistenti e la creazione di nuovi strumenti per la ricerca scientifica in Europa.
Per info: https://www.pnsitalia.com/
We are pleased to announce that applications are now open for our upcoming Euromarine Summer School PulseOcean.
Dates: September 14-20, 2025
Venue: Ischia Marine Center- Stazione Zoologica Anton Dohrn, Ischia, Italy.
Apply now: https://forms.gle/bb8QitenPPmzdsJfA
A Google account is required to complete the form due to the file upload fields
More information: here
Application deadline: May 26, 2025
All details are provided in the attached flyer, as well as in the PDF versions of the announcement and course information
We would be grateful if you could help us share this announcement widely with your networks.
Siamo lieti di annunciare che il Professor Roberto Di Lauro è stato nominato nuovo Presidente della Fondazione Dohrn.
Professore Emerito di Genetica Medica, Roberto Di Lauro vanta una carriera di eccellenza nel campo della ricerca scientifica, con oltre 140 pubblicazioni su tematiche legate all’espressione genica e allo sviluppo embrionale, maturate presso prestigiose istituzioni italiane e internazionali.
Nel corso della sua carriera ha fatto parte di numerosi comitati scientifici di rilievo, tra cui il Consiglio dell’Organizzazione Europea per la Biologia Molecolare (EMBO), il comitato per le borse di studio dell'Human Frontier Science Program (in qualità di presidente), il comitato scientifico del Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (EMBL, presidente) e il pannello di revisione "Biologia Cellulare e dello Sviluppo" del Consiglio Europeo della Ricerca (ERC).
Già Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn e Delegato del Rettore per la Ricerca presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, il Professor Di Lauro ha inoltre svolto il ruolo di attaché scientifico presso l’Ambasciata italiana a Londra dal 2014 al 2018, dopo essere stato insignito del prestigioso titolo di Fogarty Scholar dal National Institutes of Health (USA).
Dal 2021 al 2026 è membro del Comitato Nazionale per la Valutazione della Ricerca (CNVR) presso il Ministero dell’Università e della Ricerca. Nel 2007 gli è stato conferito il titolo di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana per i suoi straordinari meriti scientifici.
Con la sua autorevole esperienza e il suo impegno per la ricerca e l’innovazione, il Professor Roberto Di Lauro guiderà la Fondazione Dohrn nei prossimi anni, contribuendo al suo ulteriore sviluppo e prestigio.
In occasione della Giornata Mondiale della Terra, rinnoviamo il nostro impegno per la tutela dell’ambiente e per uno sviluppo sostenibile, etico e responsabile.
Il nostro pianeta è la casa comune che ci è stata affidata: custodirla significa prendersi cura delle persone, delle comunità e delle generazioni future.
Per riflettere su questi valori universali, condividiamo con voi la Lettera Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, un appello profondo e attuale alla responsabilità collettiva verso la nostra Terra.
Leggi l’Enciclica Laudato Si’ – Sulla cura della casa comune
Nata il 13 maggio 1938, Irmgard Müller ha studiato prima farmacia, poi storia e filosofia nonché storia della medicina e della farmacia alle università di Friburgo, Bonn e Düsseldorf. Dal 1985 al 2005 è stata direttrice dell'Istituto per la storia della medicina presso la Ruhr-Universität di Bochum.
I suoi interessi di ricerca includevano la storia dell'organizzazione della scienza, la forma di rappresentazione della conoscenza, l'interrelazione tra medicina e tecnologia, la storia della farmacia e la storia moderna della medicina e delle scienze naturali. Il suo cuore era legato alla storia della biologia e soprattutto alla storia la Stazione Zoologica di Napoli.
In lunghi soggiorni di ricerca alla SZN (finanziati dalla DFG - Deutsche Forschungsgemeinschaft) I. Müller ha potuto, fra i primi, utilizzare ampiamente l’archivio storico della SZN. La sua tesi di abilitazione sulla Stazione Zoologica ai tempi di Anton Dohrn (Düsseldorf 1976), è tutt’oggi un modello di completezza e precisione, purtroppo accessibile a pochi.
I fondi di ricerca, specialmente tedeschi, ottenuti da I. Müller, hanno rappresentato un primo, importante contributo all’ordinamento e catalogazione dell’archivio storico della SZN. Alla sua collaborazione responsabile si deve anche un rinnovamento della prospettiva storica sulla Stazione Zoologica – dalle storie di singoli ospiti a un’ottica complessiva - tramite una mostra e un catalogo a Napoli (1974), all’Unesco a Parigi (1975) e a Woods Hole (1980).
(Christiane Groeben e Heiner Fangerau)
La Stazione Zoologica Anton Dohrn annuncia con soddisfazione la nomina del professor Francesco Loreto come nuovo membro del Consiglio di Amministrazione. Una nomina fortemente attesa dal 31 dicembre 2024, quando il mandato del membro nominato dal ministero della ricerca era scaduto.
Il professor Loreto è Professore Ordinario di Fisiologia Vegetale al Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. In precedenza, ha diretto l'Istituto per la Protezione delle Piante del CNR (2009-2012) e poi il Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del CNR, coordinando le attività di numerosi istituti di ricerca con oltre mille ricercatori e tecnologi.
Il professor Loreto vanta una carriera internazionale di rilievo, avendo rappresentato il Ministero dell'Università e della Ricerca nel panel "Bio-economy" della Commissione Europea per il Settimo Programma Quadro (FP7) e partecipato a diverse azioni COST.
È stato membro del comitato scientifico dell'Integrated Land Ecosystem Atmosphere Process Study programme (iLEAPS) e ha collaborato con fondazioni scientifiche e distretti tecnologici, tra cui Human Technopole e Città della Scienza. Ha coordinato otto progetti europei sui composti organici volatili e le loro funzioni, partecipando attivamente a numerosi altri progetti nei programmi FP5-7 e H2020.
Con oltre 230 pubblicazioni su riviste internazionali e libri, il professor Loreto ha ricevuto più di 20.500 citazioni, con un indice H di 75. Ha inoltre coordinato la consulenza scientifica per il Padiglione Italia e per la Regione Lombardia a EXPO per il Padiglione Italia di EXPO 2020 a Dubai.
La sua nomina rappresenta un importante arricchimento per la Stazione Zoologica Anton Dohrn, grazie alla sua vasta esperienza nel campo della fisiologia vegetale e dell’organizzazione della ricerca scientifica nazionale e internazionale. La sua grande familiarità a diversi livelli con le strutture di ricerca del CNR renderà più efficaci le già intense relazioni di SZN con il CNR.
Infine, il prof. Loreto è il coordinatore nazionale del dottorato in A.I. (intelligenza artificiale) dove potrà accogliere studenti SZN coinvolti in progetti che richiedono l’analisi delle grandi basi di dati raccolti dalla ricerca ambientale e nella costruzione di modelli di proiezione e previsione dei cambiamenti climatici e del loro effetti sugli ecosistemi.
Un nuovo studio condotto nel laboratorio Arnone della Stazione Zoologica Anton Dohrn e pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Ecology and Evolution ha esplorato la complessa plasticità fenotipica nelle larve di riccio di mare e valutato l'impatto di fattori ambientali come luce e disponibilità di cibo sul loro sviluppo.
La plasticità fenotipica è la capacità di un organismo di modificare il proprio sviluppo in risposta all’ambiente. Nelle larve di riccio di mare, questa si manifesta con variazioni nella lunghezza delle braccia: quando il cibo è abbondante, le larve sviluppano braccia più corte per ridurre il consumo delle preziose scorte di nutrienti, mentre in condizioni di scarsità le allungano per aumentare la loro capacità di catturare il cibo grazie alle cilia presenti su queste strutture.
In particolare in questo studio condotto da Maria Cocurullo, John D. Kirwan e Ina Arnone, i ricercatori della SZN hanno indagato come la luce influenzi questa risposta fenotipica in tre specie di ricci di mare (Paracentrotus lividus, Arbacia lixula e Strongylocentrotus purpuratus). I risultati mostrano che la risposta alla disponibilità di cibo è presente solo nelle larve esposte a un ciclo luce/buio di 12 ore, mentre viene soppressa in condizioni di buio costante. Inoltre, le larve allevate al buio risultano generalmente più piccole rispetto a quelle esposte alla luce, suggerendo che la luce influenzi non solo la plasticità fenotipica, ma anche il tasso di crescita.
Questi risultati evidenziano il ruolo chiave della luce nello sviluppo delle larve di riccio di mare e offrono nuove prospettive per comprendere i meccanismi ecologici ed evolutivi alla base della plasticità fenotipica.
Leggi l'articolo completo qui: https://www.frontiersin.org/journals/ecology-and-evolution/articles/10.3389/fevo.2025.1548208/full
Con profonda commozione ricordiamo il Professor Antonio Giuditta, figura di spicco nel panorama scientifico internazionale e punto di riferimento per la comunità accademica. Nato a Catanzaro il 19 marzo 1932, ha dedicato la sua vita alla ricerca e all'insegnamento, lasciando un'eredità preziosa nel campo della neurobiologia.
Dopo aver conseguito la maturità classica nel 1949, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Napoli "Federico II" con il massimo dei voti e la lode nel 1955. La sua carriera scientifica ha preso avvio alla Stazione Zoologica di Napoli, per poi proseguire in prestigiosi istituti di ricerca internazionali come il Ford Institute for Medical Research di Detroit e l'Albert Einstein College of Medicine di New York.
Nel 1962 ha partecipato alla fondazione del Laboratorio Internazionale di Genetica e Biofisica di Napoli, sotto la direzione del Prof. Adriano Buzzati Traverso, dirigendovi per oltre vent'anni il gruppo di Neurobiologia molecolare. Dal 1980 ha ricoperto la cattedra di Fisiologia generale presso l'Università di Perugia e successivamente presso l'Università di Napoli "Federico II".
Il Prof. Giuditta ha contribuito in maniera determinante allo studio dei meccanismi molecolari dell'apprendimento, della memoria e del sonno, pubblicando oltre 180 lavori scientifici su riviste internazionali. Le sue ricerche pionieristiche sul sistema locale di espressione genica nell'assone e nelle terminazioni nervose hanno aperto nuove prospettive nella comprensione della funzione cerebrale.
Uomo di grande cultura e passione, ha condiviso il suo sapere con generazioni di studenti e collaboratori, ispirando con il suo rigore scientifico e la sua curiosità intellettuale. La sua attività editoriale ha portato alla pubblicazione di tre volumi di riferimento: Role of RNA and DNA in Brain Function (1986), Apprendimento e Memoria (1993) e The Function of Sleep (1995).
La sua instancabile dedizione alla ricerca lo ha portato a frequentare assiduamente il Marine Biological Laboratory di Woods Hole, dove ha diretto un laboratorio di ricerca estivo per molti anni. È stato inoltre Segretario dell'Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche di Napoli, contribuendo con il suo impegno alla vita culturale e scientifica della città.
Il Prof. Antonio Giuditta lascia un'impronta indelebile nella comunità scientifica, un esempio di passione, integrità e amore per la conoscenza. La sua memoria continuerà a vivere nel cuore di quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare al suo fianco.
Napoli, 5 marzo 2025. A poche settimane dall’acquisizione del moderno batiscafo Triton 3300/3 MKII, la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli accoglie una nuova apparecchiatura d’avanguardia. Si tratta del veicolo autonomo subacqueo (AUV) KONGSBERG HUGIN 3000, un siluro di cinque metri progettato per operazioni in acque profonde fino a 3000 metri.
Questo strumento tecnologico all'avanguardia, in arrivo dalla Norvegia, sarà ospitato inizialmente presso la sede SZN di Portici (Na), in attesa di essere installato sulla nuova nave da ricerca “Dohrn”, operativa a partire dalla prossima primavera.
Il veicolo, a forma di siluro, dal valore di 5 milioni di euro, è stato acquistato grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e rappresenta un investimento strategico per la Stazione Zoologica Anton Dohrn. Consentirà, infatti, di ampliare le capacità di esplorazione e monitoraggio marino e svolgerà un ruolo cruciale nell’ambito del progetto EMBRC-UP - coordinato da Massimo Cavaliere, direttore generale della Stazione Zoologica- che mira a potenziare le infrastrutture di ricerca europee e a sviluppare nuovi strumenti scientifici, consolidando il ruolo della SZN come hub di eccellenza internazionale.
Le caratteristiche tecniche
Il KONGSBERG HUGIN 3000, infatti, è uno dei più avanzati veicoli autonomi subacquei disponibili sul mercato, progettato per fornire prestazioni straordinarie in termini di raccolta dati e sicurezza.
Il sistema può operare in modalità autonoma, semi-autonoma o supervisionata, garantendo flessibilità operativa in base alle esigenze delle missioni.
Tra le sue caratteristiche più innovative, il sonar multibeam EM 2040 offre una copertura fino a 140 gradi con risoluzioni elevatissime, ideale per mappature dettagliate dei fondali marini. Il Sonar a apertura sintetica HISAS 1032 con doppio ricevitore fornisce una risoluzione dieci volte superiore rispetto ai sonar convenzionali e include capacità di elaborazione in tempo reale per un controllo della qualità immediato.
La fotocamera subacquea CathX Ocean è dotata di risoluzione fino a 4096 x 2304 pixel e frequenza di acquisizione di 7 fotogrammi al secondo, con elaborazione avanzata per correggere distorsioni e colori.
I sistemi di prevenzione delle collisioni consentono al veicolo di evitare ostacoli imprevisti, il fondo marino, oggetti a mezz'acqua e perfino oggetti in superficie incluso il ghiaccio, quando è utilizzato in ambienti polari.
Grazie alla sua capacità di navigazione autonoma fino a 18 ore a una velocità di 3 nodi con tutti i sensori attivi, l’HUGIN 3000 è in grado di coprire vaste aree in un unico ciclo operativo.
La sua versatilità è ulteriormente rafforzata dalla possibilità di comunicare in tempo reale la propria posizione e lo stato dei sensori tramite sistemi avanzati come Wi-Fi, Iridium e collegamenti acustici cNODE. Il veicolo è progettato per supportare futuri aggiornamenti, come l’integrazione di un sensore magnetometro e di un sistema di profilazione del fondo marino per analisi geofisiche ancora più dettagliate.
Questa nuova acquisizione è un passo significativo verso l'incremento della capacità di esplorazione marina della Stazione Zoologica, che rafforzerà ulteriormente la sua posizione come leader nella ricerca scientifica europea e mondiale. Nei prossimi mesi, l'HUGIN 3000 sarà protagonista di missioni innovative che permetteranno di acquisire dati fondamentali per lo studio degli ecosistemi marini. La comunità scientifica e il pubblico saranno costantemente aggiornati sui progressi e sulle scoperte rese possibili da questa tecnologia.
“Il veicolo a guida autonoma – spiega Roberto Bassi, Presidente SZN- integra la capacità operativa della nave oceanografica Dohrn, facendone lo strumento più moderno e avanzato in servizio nel mediterraneo per la ricerca oceanografica. Finalmente, il nutrito gruppo dei ricercatori reclutati dall’Ente negli ultimi anni avrà la possibilità di esprimere al massimo le proprie professionalità e capacità di ricerca e fornire le basi per la difesa dell’ambiente marino e lo sviluppo sostenibile delle attività economiche”.
“Il mediterraneo – continua il Presidente Bassi - per la sua conformazione geologica e collocazione geografica è un indicatore dell’evoluzione del clima e dei suoi effetti sulla biosfera. La stazione Dohrn è stato il primo Istituto di ricerca a livello internazionale: ha dato l’esempio per lo sviluppo della conoscenza biologica e ambientale. In questo modo ha prodotto la più lunga e dettagliata serie di analisi ambientali disponibili a livello mondiale a partire dal 1872, soprattutto focalizzate nel golfo di Napoli. Tali serie temporali sono indispensabili ad elaborare previsioni per il futuro del nostro ambiente. Con i moderni strumenti di cui si è ora dotata, SZN potrà estendere le conoscenze al mare aperto e agli ambienti profondi la cui descrizione è stata finora limitata. Il mediterraneo potrà essere, ancora una volta, il “mare nostrum” della ricerca biologica marina”.
Per Massimo Cavaliere, Direttore Generale SZN: “L'arrivo del KONGSBERG HUGIN 3000 segna un ulteriore passo verso la trasformazione della Stazione Zoologica Anton Dohrn in un punto di riferimento internazionale per la ricerca marina. Questa tecnologia d'avanguardia ci permetterà di esplorare i fondali con una precisione mai raggiunta prima, contribuendo non solo al progresso scientifico ma anche alla sostenibilità degli ecosistemi marini.”
Per il primo Tecnologo Dipartimento Infrastrutture di ricerca per le risorse biologiche marine Simonepietro Canese: "Questo è un momento storico per la Stazione Zoologica: sono entusiasta all'idea che finalmente potremo esplorare con gli occhi della scienza e della ricerca i fondali più profondi del Mediterraneo, alla scoperta di nuovi ambienti e forme di vita. Fin dalle prime campagne faremo il possibile affinché i risultati delle nostre esplorazioni catturino l’attenzione non solo della comunità scientifica, ma anche dei giovani esploratori che ancora siedono sui banchi di scuola. Chissà, forse tra loro c’è già un nuovo Cousteau pronto a unirsi a noi!"