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LifeWatch è una e-infrastruttura paneuropea distribuita per lo studio della biodiversità e degli ecosistemi. Il suo obiettivo è di fornire ai ricercatori strumenti informatici e data base utili alla comprensione ed alla gestione degli ecosistemi. La SZN è partner italiano, opera nel Centro Servizi della RI, che collega tecnologie state-of-the-art ICT con le esigenze della biodiversità e della ricerca ecosistemica e contribuisce alla JRU italiana di LifeWatch.

La SZN co-coordina il Centro Tematico Biomolecolare (BTC) all'interno del Centro Servizi fornendo accesso agli strumenti per l'analisi genomiche, metagenomiche, filogenetiche e DNA-barcoding, nonché ai database esistenti. La comunità di ricerca associata alla SZN beneficerà dell’infrastruttura attraverso l'uso di strumenti e servizi on-line del Centro di servizio e tramite la partecipazione dei centri tematici e gruppi di utenti.

www.lifewatch.eu

Grant and Innovation Office
Tel. +39 081 5833367
e-mail: gio(at)szn.it

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turtle pointIl Turtle Point, sorge all’interno del ex-macello comunale di Portici. La struttura, concessa in comodato ventennale dal Comune di Portici, si sviluppa su oltre 600 

IMG 20170112 134123m2 coperti e 7000 m2 scoperti e costituisce un esempio eccezionale di riqualificazione urbana. 

Il Turtle Point è dotato di laboratori avanzati per le analisi ambientali e biologiche, di un ambulatorio con sale chirurgica e radiologica, di una ricca esposizione didattica, di due sale multimediali oltre, ovviamente, agli spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe marine ferite a causa dell’interazione con le attività antropiche.

IMG 20170112 134146I visitatori sono accolti nella sala degli acquari tematici dedicati ai descrittori di qualità ambientale degli ecosistemi marini definiti dalla Strategia Marina della Comunità Europea. Modelli in dimensioni reali dei grandi vertebrati marini del Mediterraneo li accompagnano alla scoperta di questi affascinanti animali e delle problematiche legate alla loro conservazione. Incontrano quindi le tartarughe marine, osservandole nelle loro vasche di riabilitazione. Gli ampi spazi multimediali rappresentano, infine, l’occasione per approfondire le tematiche trattate e le ricerche condotte seguendo, ad esempio, le migrazioni delle tartarughe marine rilasciate dopo la riabilitazione.IMG 20170112 134218

Il Turtle Point è un luogo unico in cui ricerca, conservazione e didattica convivono e crescono per raggiungere l’obiettivo comune della conservazione degli ecosistemi marini del Mediterraneo.

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Personale afferente

Andrea Affuso, Responsabile

Sandra Hochscheid

Francesco Di Liello

Gianluca Treglia

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Il primo acquario pubblico in Italia

Entrare nello storico acquario pubblico di Napoli, il più antico ancora funzionante, ideato per mostrare gli ecosistemi e la biodiversità del Golfo di Napoli e più in generale del Mediterraneo e la loro possibile evoluzione in relazione ai cambiamenti, significa varcare la soglia del tempo ed immergersi nel sogno del suo fondatore, lo zoologo Anton Dohrn, di fornire e diffondere la conoscenza del mondo sottomarino.
L’Aquarium, infatti, fu inaugurato nel 1874 dopo solo due anni dalla fondazione della stessa Stazione Zoologica, “il grande albergo degli scienziati”, come la definì Benedetto Croce, avvenuta nel marzo 1872, perDSC02109 2 copia 2 assolvere alla triplice funzione di osservazione diretta del mare, intrattenimento divulgativo e finanziamento della ricerca.

Flora e fauna del Golfo di Napoli

Studiosi, scienziati e ricercatori di tutto il mondo giungevano a Napoli per analizzare e studiare gli animali dal vivo e nel loro ambiente naturale. Bastavano pochi passi per lasciare il proprio tavolo di studio in fitto, dotato di una ricchissima strumentazione, per ritrovarsi faccia a faccia con la materia della propria indagine, vivente o “fissata” dalle sapienti mani dei conservatori della Stazione Zoologica, primo tra tutti Salvatore Lo Bianco.
Collocato al piano terra l’Aquarium era collegato, e lo è tutt’oggi, direttamente al mare da un canale sotterraneo. L’opera ingegneristica fu affidata all’inglese William Alford lloyd, che aveva già elaborato gli acquari di Londra ed Amburgo. Le sale espositive ricevevano luce naturale dalle finestre laterali e dai lucernai e la semioscurità così generata rendeva la visita ancor più immersiva.
Oggi l’impianto architettonico è rimasto invariato. I lavori di restauro e di necessario ammodernamento hanno consentito il mantenimento delle antiche vasche espositive dedicate agli ambienti del Golfo di Napoli e alle peculiarità della sua vita marina, dotandole dei più moderni e sofisticati sistemi tecnologici per assicurare il benessere degli organismi che lo popolano. Allo stesso tempo mostra una grande novità, rappresentata dalle grandi vasche centrali ospitanti la scogliera corallina tropicale, la visione di un possibile cambiamento del Mediterraneo indotto dai mutamenti ambientali.

Alla scoperta dell’Aquarium

dettagli specie Aquarium SZN DOHRN Autore Marco Signore 11Il viaggio all’interno dell’Aquarium condurrà quindi il visitatore alla scoperta del mare, dalla costa al mare aperto, tra grotte e anfratti, percorrendo praterie di posidonie, passando dal coralligeno agli abissi, dall’ambiente pelagico, abitato anche da specie aliene, dagli scogli mediterranei alle formazioni tropicali. Di particolare interesse sarà il murenario, che rappresenta le strutture di allevamento delle murene (murenari) ideati dagli antichi romani e ben conservati nell’area archeologica sommersa di Gaiola a Capo Posillipo. Un’altra novità è costituita dalla vasca del polpo, organismo antico straordinario che ha un ciclo vitale di circa due anni e una intelligenza simile a quella dei mammiferi.
La conoscenza della ricchezza del mare e della biodiversità in esso contenuta, nonché di tutte le sue meraviglie, deve condurre ciascuno di noi alla consapevolezza della sua importanza per la nostra stessa sopravvivenza. Per proteggerlo e gestirlo in modo ecosostenibile dobbiamo conoscerlo e ancora oggi la nostra conoscenza non è completa.
Il sogno di Dohrn non è mai cessato, il clima scientifico e culturale della sua Stazione Zoologica, attualmente Istituto Nazionale di Biologia, Ecologia e Biotecnologie marine, considerato in una classifica internazionale tra i migliori 20 Istituti di Ricerca scientifici al mondo, è giunto sino a noi e ci consente di guardare ad occhi aperti la vita e i misteri del mondo sommerso.

Unita Acquario 5Fin dal 1983, presso l'Acquario della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli vengono ricoverati esemplari di Caretta caretta, la specie di tartaruga marina più comune nelle acque italiane, classificata come "endagered" nella lista rossa delle specie a rischio d'estinzione dall'IUCN (International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources) e inclusa dalla Comunità Europea nell'Annex II della direttiva habitat come specie prioritaria, la cui conservazione nel Mediterraneo richiede speciali misure di protezione.

Nella maggior parte dei casi, le tartarughe ricoverate sono gravemente ferite a causa dell'impatto con strumenti di pesca o imbarcazioni, oppure debilitate e denutrite a causa di fattori ambientali sfavorevoli.  Si rendono quindi necessari interventi specifici di cura e riabilitazione prima di poterle rimettere in natura in aree idonee alla loro sopravvivenza.

Se vedi un esemplare in difficoltà contattaci e provvederemo alle cure necessarie.

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